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I marziani non sono marziani

 di Alessio Feltri

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Qualcuno si sarà stupito che io non abbia chiamato questi esseri Marziani, come sarebbe parso logico. La verità è che queste creature, come i loro simbionti, sono presenti sia sulla Luna che su Marte e, come ho detto all’inizio, gli Ingegneri la NASA li conosce benissimo, visto che è difficile credere che gli astronauti dell’Apollo 16 non abbiano riportato indietro dalla Luna un campione di questa roccia, dagli stessi astronauti definita Home Rock (chissà perché), che appare completamente cava e costituita da un’impalcatura BVB / BCS (con una struttura radiale solo leggermente differente da quella rinvenuta su Marte) e in cui si vede incastonato in alto, subito a destra del centro, un impressionante fossile di Ingegnere, con tanto di CMU e VTH in bella vista. (Se faticate ancora a vederli, rileggetevi questo articolo e quelli precedenti).

 





 

E poi c’è questa foto, evidentemente ripresa da una telecamera di sorveglianza marziana, in cui tra le maglie del cestino dell’astronauta, in piedi davanti al solito apparato boccale aracnoide di  un Ingegnere, fanno capolino VTH, VRM e simbionti vari.

 

 

A chi volesse vedere da vicino i cugini degli Ingegneri, consiglio di andarsi a rivedere tutte le foto delle missioni Apollo, mentre per i più pigri ho preparato una tavola riassuntiva, in cui ho sintetizzato alcune foto, che all’epoca la NASA aveva riferito a “formazioni naturali di evidente origine non biologica”.

Come potete osservare, pur con leggere variazioni morfologiche di dettaglio, la struttura di questi lontani parenti degli Ingegneri è sostanzialmente la stessa, ed anzi sono visibili altre creature di cui forse parleremo in qualche prossima occasione. Per ora faccio notare come dalle foto C e D si veda benissimo come le pietre cave non siano una novità e come dalle foto E si noti la struttura delle BVB e GDU lunari, come quelle marziane opera dei Tecnici.

Nella foto F a sinistra ci sono due Architetti; in futuro li conosceremo meglio, per ora posso solo dire che, come tutte le altre creature di questa comunità, sembrano essere anaerobi e dipendere in qualche misura dalla presenza delle sferule.

 

 

Gli Ingegneri sembrano essere presenti in forze in tutte le porzioni di sistema solare che abbiamo esplorato se è vero, come è vero, che sono stati fotografati anche sull’asteroide Eros dalla sonda Near-Shoemaker.

Nell’immagine seguente ho evidenziato alcuni Ingegneri in verde e altre formazioni BVB con le solite sigle. A titolo di riferimento il cerchio “linguettato” che ho sfumato in color seppia (e che è uno dei segnali più rapidamente visibili della presenza delle creature) ha un diametro di circa 35 metri, ma, se avete imparato a identificarli, potrete trovarne di molto più grandi nelle altre immagini riprese dalla sonda in fase di discesa e presenti sul sito NASA (ingrandite sempre le foto originali in un buon software di fotoritocco e, se li avete, usate occhiali 3D). Nelle immagini ingrandite laterali potete vedere delle VTH biancastre che, forse incuriosite dall’arrivo della sonda, fuoriescono dal terreno per diversi metri.

 

E comunque, se pensate che questi Ingegneri non possano essere così grandi, vuol dire che non avete visto quelli di Mercurio….

 

 

 

Come hanno viaggiato nello spazio? Immaginate tante piccolissime creature riparate dentro una pietra basaltica svuotata e parzialmente riempita di BVB / BCS, praticamente una rappresentanza completa dell’ecosistema simbiotico, che sia proiettata verso un altro pianeta, Marte, la Luna o anche la Terra. E questo è precisamente quello che è successo, ma ne parleremo un’altra volta.



ALESSIO FELTRI


 

 

 

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Margherita Campaniolo

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