Un lettore (Luciano) mi scrive per segnalare
una foto, in cui evidentemente presume di aver trovato tracce di
forme biologiche.
![](feltriutente1.JPG)
Ebbene, il nostro amico ha perfettamente ragione, ma questo mi
fornisce l'opportunità per allargare il discorso, cosa che farò
analizzando l'immagine della sua gradita segnalazione.
La foto in questione è un settore di un mosaico di immagini
riprese dopo un'ablazione del RAT su LION STONE:
![](feltriutente2.JPG)
Qualcuno ricorderà che nel mio ultimo articolo avevo già
inserito una foto dello stesso punto (prima di questa "passata"
del RAT):
![](feltriutente3.JPG)
In questa immagine 3D c'è lo stesso animale nella posizione
della foto segnalata dal lettore.
![](feltriutente4.JPG)
Ora, l'evidenza di forme biologiche non basterebbe da sola a
confutare le versioni ufficiali. Se però individuiamo una forma
specifica e poi ne troviamo un'altra perfettamente identica
(come ho fatto con il pezzo scheletrico B nel mio articolo), il
castello di carte faticosamente puntellato dalla NASA crolla
miseramente.
Questo metodo è infallibile e allo scopo lo applicherò
spostandomi di alcuni centimetri per trovare un animale
identico:
![](feltriutente5.JPG)
In sintesi ai miei lettori chiedo di dare per scontata la vita
su Marte. L'aiuto che possono dare è molto semplice:
1) Trovare nelle immagini microscopiche il più alto numero
possibile di forme biologiche completamente identiche e
segnalarle.
2) Cercare di interpretare le foto sul piano eco-sistematico.
Rimanendo sulla stessa immagine formulo un'ipotesi a titolo di
esempio concreto del punto 2:
![](feltriutente6.JPG)
A indica il "tunnel" scavato dai tentacoli di quello che
ipotizzo essere un idrozoo coloniale epi-endolitico
B indica una sferula sezionata dal RAT
C indica il probabile nucleo dell'idrozoo.
Dato che in natura nulla si crea e nulla si distrugge, dove
pensate che vada a finire la terra scavata una volta digerita?
Ricordo che l'ultima teoria divulgata dalla NASA sulle sferule è
che qualche fenomeno naturale abbia frantumato l'intera pianura
in minutissimi frammenti che si sono arrotondati e arricchiti di
ematite in presenza di acqua corrente (ma non ero io quello che
propugnava tesi fantascientifiche?).
Ringrazio ancora il lettore, che invito ad ulteriori sforzi
investigativi seguendo i due punti che ho indicato.
ALESSIO FELTRI