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35 anni fa: la Luna

La conquista di un sogno

di Margherita Campaniolo

 

21 Luglio 1969, in Italia ore 04:56:15; 20 Luglio, ore 22:56:15 negli Stati Uniti: 600 milioni di persone, sul pianeta Terra, assistono contemporaneamente al primo passo umano sulla Luna, 600 milioni di persone che, forse come poche altre volte è accaduto nella storia dell'uomo, assistono ad un evento che li rende tutti emotivamente uniti, al di sopra di qualsiasi divisione.

E' quella un'umanità trovatasi all'improvviso accomunata dalla magia di vedere realizzato un sogno che, al di là del tempo e dello spazio, ha pervaso la mente ed il cuore di tutti gli abitanti della Terra.

Il passo compiuto da Neil Armstrong (il primo a poggiare piede umano sulla polverosa Luna),  Edwin Aldrin (l'astronauta che per secondo vi passeggiò)  e  Michael Collins (l'unico che rimase sul modulo lunare), fu un evento di portata epocale, un momento storico che costituisce, ancora oggi, a 35 anni esatti di distanza, un primato inviolato.

 

In un'epoca in cui lo sviluppo tecnologico "galoppa" a velocità frenetica, in cui nel giro di pochi lustri, grazie alle scoperte scientifiche ed alle sue applicazioni in un ventaglio ampissimo di campi, si è assistito ad una profonda modifica nel modo di vivere dell'uomo, lo spazio resta, per l'uomo, un luogo ancora ostile, difficile, una trappola mortale e piena d'insidie, una "terra di conquista" che possiamo "solcare" con robot e sonde ma non attraverso l'uomo, all'uomo non è ancora possibile farlo.... La Luna è l'unico sogno extraterrestre che abbiamo reso realtà.

 

Fu la Missione Apollo 11 a portare quel trio di esploratori spaziali sulla Luna, stretti a bordo della capsula Columbia, partita alle 08:32 dal Kennedy Space Center in Florida. Il viaggio durò soli 4 giorni, un viaggio in cui il nostro satellite divenne sempre più vicino e la Terra sempre più lontana... Poi, a portare Armstrong  e Aldrin sul suolo lunare, fu il LEM "Aquila".

 

Quali i pensieri e le sensazioni che questi uomini hanno provato? Negli anni molto se ne è detto e scritto, gli stessi protagonisti della vicenda hanno raccontato in seguito quanto avevano vissuto, non senza l'amarezza di doversi difendere dalle affermazioni di chi ritiene gli eventi di quel giorno un colossale falso organizzato dalla NASA e dagli USA, preoccupata, a detta di questi, dei considerevoli risultati aerospaziali conseguiti in quel tempo, dalla concorrente URSS ma, al di là di ciò, è amaro constatare come tutti gli astronauti, di qualsiasi paese e di qualsiasi missione, appaiano accomunati da una sensazione ed un pensiero univoco: "Com'è bella la Terra vista da lassù!"

 

Credo che questo meriti un'attenta valutazione per noi uomini della Terra: un giorno, forse a breve termine, colonizzeremo la Luna, diverrà trampolino di lancio per viaggi su Marte e chissà, rusciremo a spingerci dove oggi crediamo sia solo fantascientifico arrivare ma la Terra, la nostra travagliata Terra, merita di essere maggiormente amata e rispettata; merita di essere bella dall'alto ma non solo poiché, ovunque andremo, è e resterà, l'unica e vera casa che ci appartiene veramente.

 

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