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Rompicapo "Materia Oscura"

C'è o non c'è? Due ricerche recenti con due differenti risultanze. Il giallo resta!

 
     
 
Quelli del dubbio

"Manca ancora una prova certa dell'esistenza della materia oscura. C'è stata troppa precipitazione". A parlare è John Moffat della University of Waterloo nell'Ontario, Canada, che in un articolo pubblicato online su arXive rilancia la teoria MOG (MOdified Gravity) per spiegare in modo diverso il recente fenomeno stellare [vedi Lanci del 22/08/2006] da cui, secondo alcuni, sono emerse le prime prove dirette della presenza della materia oscura.
Secondo lo scienziato, la deviazione della luce che si è avuta in seguito allo scontro di due galassie, è spiegabile senza ricorrere alla materia oscura. La luce proveniente da quell'area spaziale apparentemente vuota e somigliante a due grandi lobi ai margini dell'ammasso, sarebbe stata deviata non per effetto di materia oscura presente (e invisibile) ma in seguito a un complesso riarrangiamento delle galassie e dei gas caldi, che avrebbe aumentato la forza di gravità in tutta la regione.
I calcoli presentati da Moffat si riferiscono per ora solo a un modello teorico in una dimensione, e lo scienziato sta cercando di estendersi alle due dimensioni. Se avesse successo, l'esistenza della materia oscura potrebbe effettivamente essere rimessa in discussione.
Nella teoria MOG la legge di gravitazione di Newton - con l'attrazione fra due corpi inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza - vale fino a una certa distanza. Oltre questo valore, la gravità diventa però leggermente più forte di quella prevista dalla teoria newtoniana.

08-09-2006 - NewScientist


Quelli della prova

Una collisione cosmica fra due ammassi di galassie avrebbe separato la materia oscura da quella ordinaria permettendo
agli astronomi di accertarne l'esistenza. Questo è quanto hanno sostenuto scienziati dell'Università dell'Arizona a Tucson, Stati Uniti. Lo studio sarà pubblicato sulla rivista The Astrophysical Journal Letters.
Di solito materia oscura e ordinaria sono così intimamente mescolate che è impossibile osservarle separatamente.
Ora, per la prima volta, gli astronomi sono stati capaci di rilevare l'influenza gravitazionale di nubi isolate di materia oscura.
Gli ammassi di galassie sono costituiti in maggior parte da gas molto caldo, che gli astronomi hanno esaminato utilizzando l'Osservatorio a raggi-X Chandra della NASA. Le distorsioni di campo gravitazionale - una prova della presenza di materia oscura - in seguito alla collisione sono state analizzate mediante il telescopio spaziale Hubble.
Gli scienziati hanno visto che i due ammassi di galassie si sono scontrati e trapassati, ma mentre il gas caldo ha rallentato in seguito a una sorta di attrito simile alla resistenza dell'aria, la materia oscura, che non subisce questa forza, non ha rallentato, distaccandosi dal gas e uscendo allo scoperto.

La materia oscura è stata tirata in ballo per spiegare certi movimenti delle galassie che la "consueta" materia, con la sua attrazione gravitazionale, non era sufficiente a giustificare. Doveva esistere un altro elemento capace di esercitare quell' "attrazione supplementare".
Se la materia oscura fosse una realtà o una semplice ipotesi sorta in seguito ad una cattiva comprensione della teoria della gravitazione universale è stato un dubbio più che coltivato sin dalle congetture iniziali del 1933.
Non erano state, finora, individuate evidenze sperimentali che sciogliessero questo dubbio. La materia oscura, in linea teorica, costituisce il 90 per cento della materia complessiva dell'universo, pesando sei volte di più.
L'incertezza era così grande che qualche studioso ha addirittura pensato di lasciar perdere questa astrusa materia e di modificare in modo conveniente la legge di gravità.
Adesso, si sarebbero avute le prime prove dirette che la materia oscura è una realtà.
Secondo il capo del team di ricercatori dell'Arizona, Doug Clowe "si tratta di una prova molto forte dell'esistenza della materia oscura, questi effetti non possono essere spiegati cambiando la legge di gravità".
Sean Carroll dell'University of Chicago in Illinois,Stati Uniti, un esperto esterno allo studio, ha dichiarato che "questo risultato prova oltre ogni ragionevole dubbio che esistono cose come la materia oscura".

22/08/2006 - NASA
 
 

 

 

 

 
 

 
 

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