Pronto al lancio il satellite Swift

successore di BeppoSAX

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Una missione NASA in collaborazione con l'Agenzia Spaziale Italiana e il Particle Physics and Astronomy Research Council (PPARC) britannico per catturare i misteriosi lampi dalle profondità del cosmo

E' giunto al centro spaziale Kennedy, in vista al lancio fissato per ottobre, il satellite astronomico Swift dedicato allo studio dei misteriosi flash cosmici. Il satellite è stato realizzato dalla NASA in collaborazione con l'ASI che contribuisce sia con parti fondamentali della strumentazione, che con la sua gestione in orbita attraverso la stazione di controllo di Malindi (in Kenya), oltre alla fornitura di software per l'analisi e l'archiviazione dei dati scientifici.

Sulla base delle scoperte del satellite italiano BeppoSAX, Swift osserverà con estrema precisione le fugaci quanto imprevedibili esplosioni che avvengono ogni giorno nel cosmo, possibili segnali della nascita di buchi neri. Questi enigmatici flash cosmici, chiamati Gamma Ray Bursts (GRB) emettono più di cento miliardi di volte l'energia emessa dal Sole in un intero anno e per questo sono le più potenti esplosioni conosciute nell'Universo. I GRB brillano però solo per pochissimo tempo, da alcuni millisecondi ad alcuni minuti, per poi svanire e non riapparire mai più nello stesso luogo dove si sono verificati. Dopo il flash di raggi gamma iniziale, molti burst continuano ad emettere raggi X, luce visibile e onde radio, un fenomeno chiamato dagli astronomi "afterglow" (post-luminescenza).

"I Gamma Ray Bursts sono annoverati tra i più grandi misteri dell'astronomia sin dall'epoca della loro scoperta avvenuta più di 35 anni fa" afferma Neil Gehrels, responsabile Swift del Goddard Space Flight Center della NASA. Swift, che dispone di una strumentazione sofisticata, ma concettualmente simile a quella di BeppoSAX che ha aperto la strada allo studio accurato dei GRB, è proprio lo strumento adatto a risolvere i numerosi lati ancora oscuri del mistero. Uno degli strumenti di Swift individuerà l'esplosione, mentre, entro poche decine di secondi, altri due telescopi si orienteranno automaticamente sul fenomeno per una sua esplorazione più dettagliata. In tempo quasi reale Swift trasmetterà la posizione precisa dell'esplosione agli astronomi di tutto il mondo affinché sia possibile osservare l'evento in tempi brevissimi anche con i più potenti telescopi terrestri.

Il satellite Swift, grazie alla grande rapidità con cui può riorientarsi e puntare i suoi sensibili strumenti per "catturare al volo" le esplosioni cosmiche, prende il nome da un agilissimo uccello che anch'esso cattura le sue prede in volo: il rondone (swift in lingua inglese).

"La missione Swift - aggiunge Guido Chincarini, responsabile scientifico della partecipazione Italiana, dell'Università di Milano Bicocca e astronomo emerito all'osservatorio di Brera - indagherà in dettaglio per la comprensione della fisica di questi eventi e sul loro significato nell'evoluzione di oggetti cosmici, raccogliendo l'eredità e proseguendo il lavoro iniziato dal satellite italiano BeppoSAX".

"Tra i contributi italiani - sottolinea Simona Di Pippo, responsabile dell'Osservazione dell'Universo dell'ASI e come tale coordinatrice del progetto - alla missione vi sono gli specchi per raggi X utilizzati dal telescopio XRT che sono stati costruiti in Italia e calibrati e testati dal gruppo italiano in collaborazione con USA e Regno Unito. Il satellite verrà controllato dalla base italiana "Broglio Space Center" dell'Agenzia Spaziale Italiana a Malindi e contribuisce inoltre con la fornitura del software per l'analisi dei dati dello strumento XRT e con la gestione dell'archivio di tutti i dati scientifici presso l'ASI Science Data Center (ASDC)".

I tre strumenti principali di Swift sono stati assemblati al Goddard Space Flight Center della NASA. Lo strumento principale è il telescopio chiamato "Bursts Alert Telescope" (BAT) che individuerà e localizzerà circa due Gamma Ray Bursts alla settimana, trasmettendo a terra la posizione entro venti secondi, con una precisione tra 1 e 4 minuti d'arco. Questa posizione sarà utilizzata per riposizionare velocemente il satellite e portare la regione di cielo in cui è avvenuto il Burst nel campo di vista degli altri due strumenti concepiti per lo studio dell'afterglow: il telescopio per raggi X, XRT (X-Ray Telescope) e il telescopio Ottico e Ultravioletto UVOT (UltraViolet-Optical Telescope). Questi due strumenti, che lavorano a lunghezze d'onda più lunghe (energie più basse), determineranno la posizione dell'evento con la precisione del secondo d'arco, la distanza della sorgente del burst. L'afterglow può protrarsi per ore o giorni, fornendo informazioni cruciali sulla dinamica del burst, ma gli scienziati hanno bisogno di informazioni molto precise per localizzare l'afterglow.

Alcuni burst sono probabilmente originati dalle regioni più lontane dell' Universo, e quindi nelle epoche più remote, agli albori delle origini del Cosmo. Sono come dei fari di segnalazione che risplendono attraverso tutto quello che si trova tra noi e loro, incluso il gas tra e dentro le galassie lungo la linea della visuale. I teorici hanno suggerito che alcuni burst possono essere originati dalla prima generazione di stelle e la sensibilità di Swift, senza precedenti, fornirà la prima opportunità di testare quest'ipotesi. "Sarà - secondo Chincarini - l'aprire le porte a nuove scoperte nell'astrofisica delle alte energie e la possibilità di ricevere informazioni dall'Universo giovane, quando le prime stelle in formazione iniziarono a re-ionizzare il gas cosmico ".

 

 

http://www.newton.rcs.it/PrimoPiano/News/2004/09_Settembre/20/swift.shtml

 
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