ASTRONOMIA: VIA LATTEA UNA DELLE GALASSIE PIU' ANTICHE

 

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ROMA - La Via Lattea e' una delle galassie piu' antiche dell'universo: ha 13,6 miliardi di anni e si e' quindi formata poco dopo il Big Bang, l'esplosione che poco meno di 14 miliardi di anni fa ha dato origine all'universo. Lo ha scoperto uno studio internazionale in via di pubblicazione sulla rivista Astronomy and Astrophysics e nel quale l'Italia ha avuto un ruolo di primo piano.

''E' un risultato che ci da' una grande soddisfazione e che e' la somma di tanti sforzi, ma e' anche l'inizio di una nuova serie di ricerche'', ha detto il coordinatore dello studio, l'astrofisico Luca Pasquini, dello European Southern Observatory (ESO). Allo studio hanno partecipato i ricercatori dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) Piercarlo Bonifacio, presso l'osservatorio di Trieste, Sofia Randich e Daniele Galli, presso l'osservatorio di Arcetri e Raffaele Gratton, osservatorio di Padova.

Secondo la ricerca, la prima generazione di stelle nella Via Lattea si sarebbe formata non appena terminato il cosiddetto ''periodo buio'' che segui' il Big Bang, un'epoca in cui nell'universo non si erano ancora accese le luci delle stelle e che duro' circa 200 milioni di anni.

Che la Via Lattea fosse molto antica si sospettava da tempo, ma per la prima volta la sua eta' e' stata misurata con un nuovo orologio cosmico, sperimentato su due stelle dell'ammasso NGC 6397, che si trova nella Via Lattea. Questa sorta di cronometro delle stelle e' il berillio, uno degli elementi piu' leggeri dell'universo. E' presente in modo uniforme nelle galassie e la sua quantita' aumenta nel tempo: piu' tempo e' trascorso dalla nascita di una stella, piu' il berillio e' abbondante in essa.

Utilizzando il Very Large Telescope (VLT) dell'ESO, presso l'osservatorio Paranal in Cile, i ricercatori hanno misurato il berillio contenuto in due stelle dell'ammasso NGC 6397. ''Per la prima volta - ha osservato Daniele Galli - il berillio e' stato misurato in stelle con una massa piccola'', non facili da osservare.

Il berillio ha permesso infatti di studiare una sorta di ''relitto'' cosmico, come lo ha definito Pasquini, ossia cio' che resta delle prime stelle comparse nella Via Lattea ed esplose come supernovae dopo una vita breve. Esplodendo, queste prime stelle hanno liberato tutti i loro elementi (compreso il berillio), che sono rimasti nelle nubi interstellari finche' non hanno formato la successiva generazione di stelle. Poiche' il berillio si accumula costantemente nel tempo, e' stato possibile calcolare in 200-300 milioni di anni la fase trascorsa tra la formazione della prima generazione di stelle nella Via Lattea e la formazione dell'ammasso NGC 6397. Sommando questo periodo all'eta' delle due stelle (circa 13,4 miliardi di anni), i ricercatori hanno ottenuto 13,6 miliardi di anni: l'eta' della Via Lattea.

Dopo il successo di questo primo test, i ricercatori intendono ripetere la misura su altri ammassi di galassie, sempre all'interno della Via Lattea. ''Ora ci aspettano altre datazioni che potranno darci un'idea di come si e' formata la Via Lattea'', ha detto Pasquini. Il risultato sara' una sorta di film della Via Lattea all'inizio della sua formazione.

Una curiosita' della ricerca, ha osservato Pasquini, e' che per andare in cerca del berillio nelle stelle e' stato utilizzato un telescopio con specchi di berillio: ''e' solo un caso - ha detto - e si deve al fatto che per ottenere specchi grandi come quelli del telescopio VLT e' necessario un materiale leggero, duro e resistente come il berillio''.
 

 
19/08/2004 17:40 ANSA

 

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