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Clonazione terapeutica: 7 italiani su 10 la ritengono utile.

di Diego Galli


E' di ieri la notizia che un gruppo di ricercatori sudcoreani è riuscita ad estrarre una linea di cellule staminali attraverso la clonazione terapeutica. Subito dopo l'annuncio si sono rincorse dall'Italia le richieste di una bando internazionale di qualsiasi forma di clonazione, compresa quella terapeutica. Un fronte che va dal deputato di Forza Italia Tajani a mons. Sgreccia.

La clonazione terapeutica, così come qualsiasi forma di sperimentazione sulle cellule staminali embrionali, è stata vietata in Italia dalla legge sulla procreazione assistita appena approvata dal Parlamento. Se non bastasse, con prontezza oggi Sirchia ha promulgato due ordinanze del ministero della Salute che prorogano fino al 30 giugno 2004 il bando a «qualsiasi forma di sperimentazione e di intervento, comunque praticata, finalizzata anche indirettamente alla clonazione umana».

Come fa notare oggi Luca Coscioni in un articolo sul quotidiano Il Riformista, «Il Rapporto Dulbecco, frutto di mesi di lavoro di 25 saggi nominati dall'allora ministro della Sanità, Umberto Veronesi, ha trovato una concreta applicazione, non in Italia, ma in Corea del Sud. E pensare che il ministro della Salute Sirchia e monsignor Tonini avevano detto sì alla cosiddetta "via italiana alla clonazione terapeutica"». Tonini e Sirchia facevano infatti parte della Commissione Dulbecco, e votarono il rapporto finale che proponeva di utilizzare la tecninca del traferimaneto nucleare per ottenere cellule staminali totipotenti (si tratta della stessa tecnica utilizzata in Sud Corea).

A favore della clonazione terapeutica si schiera invece la maggioranza assoluta degli italiani. Il dato è confermato da una nuova indagine del Centro Ricerche Observa - Scienza e Società e della Fondazione Giannino Bassetti. Il 71% degli intervistati, rappresentativi della popolazione italiana, dice sì all'uso di cellule di embrioni umani nel tentativo di curare malattie come il Parkison e l'Alzheimer.

Divisioni anche all'interno della Pontificia Accademia delle scienze. Gli 80 scienziati -di cui venti premi Nobel- che ne fanno parte e che sono stati chiamati a pronunciarsi in materia non sono riusciti ad avere una posizione univoca. Mentre si è raggiunta l'unanimità contro la clonazione umana, non pochi scienziati hanno manifestato ai colleghi le proprie perplessità, esprimendo, a quanto si apprende, posizioni distanti da quelle della Chiesa che è assolutamente contraria alle ricerche sulle cellule staminali embrionali.

Radio Radicale

15/02/2004

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