di Monteu da Po

di Margherita Campaniolo

Una volta si diceva "giugno la falce in pugno", sembra invece che, pian piano, il detto potrebbe essere affiancato da un altro dalle nuove origini del tipo "giugno, la tavola impugno". Ci arriva da un utente la segnalazione della scoperta, ieri, 10 giugno 2007, di un cerchio del grano nel comune di Monteu da Po, nei pressi di Mezzana.

Bello, davvero bello, netto nelle linee, misurato e cioè con un sapiente uso di tecnica ma senza quelle esagerazioni che appesantiscono molte opere sui campi, con quel pizzico di originalità (rispetto ad altri cerchi italiani a sviluppo pressoché simile) dovuto all'uso di quei 12 quadri che ne fanno un "quadro" sul grano da ammirare e che ricorda certi crop circles inglesi della fine degli anni novanta.

Il Piemonte quindi, stranamente sottotono in questa stagione dei cerchi, alza il tiro privilegiando la qualità rispetto alla quantità e, se questi sono i risultati, concordiamo con la scelta.

Monteu da Po è un luogo, come ricorda Gian Secondo De Canis nella sua opera "Corografia Astigiana" scritta nel primo decennio del 1800, il cui nome deriva da Mons Acutus ad Padum poiché, in epoca antica, era situato sull'altura che sovrasta Mezzana; proprio quell'eu, aggiunge, era un termine celtico o provenzale dal significato di acuto. La rocca ospita le rovine del suo vecchio castello. Chi vi abitava? Non ho notizie precise ma ogni castello ha avuto almeno una regina, una regina che, se oggi si affacciasse dal pizzo dell'antica Monteu, verso nord, vedrebbe stendersi, sui fertili suoi campi,questo bellissimo cerchio nel grano, regale nella sua eleganza, con quelle sei parti che paiono altrettante corone e quei 12 quadratini, dodici, come la Queen della dodicesima di un mazzo di carte.

Ringraziamo Giulio T. per le splendide foto.