Spazio. Bush pensa a Marte mentre lo Shuttle rischia la pensione

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Nonostante il successo finale, anche l'ultimo viaggio dello Shuttle ha tenuto la Nasa e il mondo col fiato sospeso. Mentre Bush fa progetti di esplorazione spaziale ambiziosi, il futuro di questa missione sembra scricchiolare quanto le piastrelle del malconcio Discovery. Il giorno dopo l'atterraggio deviato alla base Edwards in California, la sorte delle navette è il principale motivo di discussione e analisi sui giornali americani. Il New York Times, tra tutti, titola: "Lo shuttle atterra sano e salvo: problemi in vista", e nell'articolo scrive "l'incerto rilancio dei voli di questo tipo di navetta potrebbe spingere gli Usa a passare alla fase post-shuttle".

In effetti il Discovery ha accusato, al decollo e in volo, alcuni degli inconvenienti che due anni e mezzo fa avevano condannato il Columbia. Per questo, la Nasa ha già disposto che gli shuttle restino al suolo, fin quando non verrà risolto il problema della caduta, al decollo, dal serbatoio principale di blocchi d'isolante, che possono danneggiare le piastrelle dello scudo termico. Le navette devono andare in pensione nel 2010. E non c'è un veicolo che possa sostituirle.

Ieri George W. Bush ha fatto i complimenti alla Nasa per la perfetta conclusione della missione. "E' un grande risultato - ha detto il presidente, parlando dal ranch di Crawford in Texas dove si trova in vacanza - che consente alla Nasa di riconquistare la fiducia degli americani. Ora la Nasa può mettere le basi per preparare le missioni del futuro". 

I nuovi obiettivi di Bush dovrebbero portare gli Stati Uniti fuori dall'orbita terrestre. Il presidente parla della riconquista della Luna nel 2018 e di uno sbarco su Marte intorno al 2030. Quindi il lancio di un veicolo che esplori il suolo marziano per arrivare al primo laboratorio spaziale permanente. All'orizzonte, infine, c'è il sogno della prima missione umana sul pianeta, una lunga odissea nello spazio per un equipaggio che dovrà viaggiare sei mesi all'andata e sei al ritorno, restando sul suolo marziano per circa 500 giorni.

Intanto domani la Nasa lancerà, con un giorno di ritardo, il Mars Reconnaissance Orbiter con destinazione pianeta rosso, a caccia di riserve d'acqua che possano aiutare in futuro delle missioni umane. Il rinvio permetterà al fabbricante della sonda di controllare gli strumenti che facilitano la guida durante il decollo. 

 

 

Data: 10 agosto 2005

Fonte: Rai 24 News

Link: http://www.rainews24.it/Notizia.asp?NewsID=56034

 

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