LA PRIMA MISSIONE TUTTA UE

La sonda cadrà sul pianeta rimbalzando su airbag gonfiati all'istante, si aprirà come un fiore e cercherà segni divita   

 

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All'alba di Natale l'Europa atterra su Marte

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Ieri il robot «Beagle2» comandato dal centro di controllo di Darmstadt si è sganciato dal satellite Mars Express

 

Darmstadt

«Qui Darmstadt». Prendete nota: il «Qui Houston» di lunare memoria non è più solo. Anche l'Europa ha un centro di controllo delle missioni spaziali: a Darmstadt, in Germania. Ed è proprio dal centro di controllo di Darmstadt che ieri mattina alle 9 è partito un comando in direzione di Marte. Viaggiando alla velocità della luce nello spazio - trecentomila chilometri al secondo - c'è voluta un'ora e mezzo perché il satellite europeo «Mars Express», lanciato a giugno, che ora circumnaviga il pianeta rosso in orbita alta ricevesse il comando impartito da Darmstadt. E solo a mezzogiorno e dieci il centro di controllo europeo ha ricevuto la conferma che l'ordine era stato eseguito: la sonda «Beagle 2» si era staccata dal satellite e aveva iniziato la discesa verso Marte.

Ora la sonda «Beagle 2» si è posizionata su un'orbita bassa, ad una velocità esattamente calcolata per perdere gradualmente quota e atterrare sul suolo di Marte nel punto prestabilito. Il contatto col suolo marziano avverrà la mattina di Natale, tra le 5 e le 7 ora italiana. Il punto di atterraggio che è stato scelto per il «lander» europeo - quella di «Beagle 2 » Marte è la prima missione interplanetaria interamente europea - è nella zona battezzata Isidis Planitia, poco a Nord dell'equatore del pianeta, un'area in cui secondo gli scienziati c'è una certa abbondanza di segni di antico scorrimento di acqua. In questa zona, dunque, «Beagle 2» potrebbe anche trovare tracce di vita fossile e forse anche non fossile.

«Beagle 2» è una piccola stazione di rilevamento: chiusa, somiglia ad un grosso orologio da taschino, con un diametro appena inferiore al mezzo metro. Atterrerà frenato da un paracadute e da veri e propri airbag che si gonfieranno un istante prima dell'impatto, facendo rimbalzare Beagle come un pallone. Poi gli airbag, sgonfi, si staccheranno e solo allora Beagle si aprirà, distendendo i propri strumenti come un fiore apre i suoi petali.

Beagle non ha a bordo alcun propulsore e neppure un goccetto di carburante: equipaggiarlo con razzi lo avrebbe reso troppo pesante per essere trasportato all'interno del satellite Mars Express, richiedendo un gigantismo dei razzi vettori che il piano europeo vuole evitare. Quindi Beagle non è assolutamente in grado di correggere la propria traiettoria. «Tutto sta - spiegano a Darmstadt - a farla cadere su Marte nel momento giusto». Facile a dirsi, ma la scommessa europea sta anche in questo: in un governo «millimetrico» dell'orbita del satellite, dell'orientamento e dello stacco di Beagle, e in sistemi di calcolo estremamente sofisticati, capaci di prevedere con margine di errore ridottissimo la lunghissima traiettoria orbitale che Beagle seguirà nella sua «caduta».

La missione Mars Express dell'agenzia spaziale europea (Esa) «significa tantissimo per l'Europa» e segna la sua emancipazione dagli Stati Uniti, afferma l'ex presidente dell'Agenzia spaziale europea, Antonio Rodotà. «L'Europa si è finalmente un pò sganciata da una certa dipendenza dagli Stati Uniti», ha osservato Rodotà. Adesso, ha proseguito, per l'Europa si apre finalmente la possibilità di contribuire in modo determinante allo studio di Marte. Finora infatti, sul pianeta rosso si sono fatte molte speculazioni, ma non si è mai raggiunta alcuna certezza. «Mars Express - ha concluso Rodotà - aiuterà a capire effettivamente la storia di Marte nell'arco di miliardi di anni».

 

 
 

Data: 20/12/03

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Fonte: Il Gazzettino

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