Le hanno realizzate alla Nasa per celebrare il primo anno marziano del robottino (680 giorni). Con una tecnica virtuale


Marte, le foto impossibili di Spirit
a passeggio sul 'pianeta rosso'

Il rover ha percorso circa 5.000 metri e ha inviato a Terra 70.000 immagini. Era stato progettato per sopravvivere 90 giorni

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di LUIGI BIGNAMI

 

MILANO - Il rover della Nasa Spirit è giunto al suo 671mo giorno di lavoro sulla superficie di Marte. Per celebrare un anno marziano di vita sul pianeta (Marte, infatti, impiega 680 giorni a ruotare attorno al Sole), che cadrà fra un decina di giorni, l'ente spaziale americano ha realizzato alcune sofisticate immagini che mostrano il robot sulla superficie del pianeta rosso.

In realtà si tratta di foto impossibili da scattare visto che nessuno può riprendere il rover dall'esterno. Ma utilizzando una tecnica di elaborazione fotografica chiamata "Virtual Presence in Space", che fonde tra loro decine di immagini scattate dalle macchine fotografiche a bordo di Spirit (che lo riprendono solo parzialmente), i tecnici della Nasa sono riusciti a creare alcune foto dove il robot appare come se un fotografo lo avesse ripreso da pochi metri di distanza.

Il risultato sono alcune immagini di rara bellezza: Spirit sta scendendo da una collina chiamata Husband Hill per iniziare l'esplorazione dell'immensa pianura sottostante. "Quando vedevamo le colline in lontananza riprese da dove Spirit era atterrato, ci sembrava impossibile poterne raggiungere la base. Invece ci siamo riusciti e abbiamo potuto anche scalarle", ha detto Steve Squyres, responsabile scientifico della missione.

Spirit venne progettato per sopravvivere alle avverse condizioni marziane per 90 giorni, ma ha superato di oltre sette volte la durata prevista. Durante questi lunghi mesi ha percorso oltre 5.000 metri e ha inviato a Terra 70.000 immagini che mostrano il pianeta rosso sia nei suoi panorami più vasti, sia nei suoi particolari, grazie ad un microscopio presente a bordo. La presenza d'acqua nel passato è stata accertata grazie alle analisi fotografiche e fisiche del suolo. Una scoperta che è stata confermata dal rover gemello Opportunity che anch'esso continua la sua ricognizione in prossimità di un cratere chiamato Erebus.

 

 

Data: (22 novembre 2005)

Autore: Luigi Bignami

Fonte: La Repubblica

Link: http://www.repubblica.it

 

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