Non chiamateli "Rottami spaziali"!

di Margherita Campaniolo

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Altro che rottami: i satelliti, i rottami delle missioni spaziali e gli stadi dei missili ancora oggi in orbita devono essere considerati dei veri e propri reperti archeologici. Ad avanzare questa ipotesi, del tutto controcorrente visto che oggi si cerca il modo più semplice ed economico per eliminare questa "spazzatura spaziale", è Alice Gorman, un'archeologa australiana, che ha chiesto che a questi rottami venga dato lo status di patrimonio dell'umanità. Secondo la Gorman, infatti, ci sono dei veri e propri pezzi di gran pregio in orbita. Ad esempio il Vanguard 1, un satellite americano lanciato nel 1958 e ora il più antico reperto umano ad essere in orbita. Se non succederà nulla, vi potrebbe rimanere per i prossimi 600 anni. «Dovremmo proteggerlo per dimostrare alle future generazioni che cosa siamo stati in grado di fare», ha spiegato la Gorman, che pensa di estendere la sua proposta non solo ai satelliti in orbita, ma anche alle sonde scese sulla Luna, su Marte e su Venere. Nei prossimi giorni presenterà le sue idee al World Archaeological Congress di Washington e alla British Interplanetary Society di Londra.

 
   

Data:

(11.06.03)

 

 

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