Home - Home Scienza - Archivio Scienza

 
 

Progetto coordinato dall'Ise del Cnr

Ricerca: cianobatteri

per rendere più "verde" l'Africa

I micro organismi saranno utilizzati come fertilizzanti naturali per migliorare la resa produttiva e le qualità fisiche del suolo di alcuni paesi del sud-est 

 
     
 

Saranno più verdi e più fertili i terreni del sud e dell'est dell'Africa con l'aiuto dei cianobatteri, dei micro organismi spesso utilizzati come fertilizzanti naturali. Ha infatti l'obiettivo di migliorare la resa produttiva e le qualità fisiche del suolo di alcuni paesi del sud e dell'est dell'Africa il progetto di ricerca europeo coordinato dalla sezione di Firenze dell'Istituto per lo studio degli ecosistemi (Ise) del Cnr. Un progetto che è tutto una sfida e non da poco vista l'aridità dei terreni tipica di quelle aree. Proprio per contrastare questa storica aridità, i ricercatori dell'Ise-Cnr - che lavorano in collaborazione con l'Istituto nazionale della ricerca agronomica di Ardon (Francia), con le Università di Sokoine (Tanzania), dello Zimbawe, di Fort Hare (Sud Africa), di Orléans (Francia) e con il Csic spagnolo - si affidano ad organismi di dimensioni ridottissime, i cianobatteri appunto. Ecco cosa sono e come renderanno più 'verde' l'Africa. ''Si tratta -spiega Luigi Paolo D'Acqui dell'Ise-Cnr- di microrganismi caratterizzati dalla capacità di fissare l'azoto utilizzando l'energia solare, oltre che di produrre esopolisaccardi, ossia molecole di zucchero esterne alla cellula''.

''Il loro pregio -prosegue D'Acqui- è che una volta isolati possono essere prodotti in grande quantità ed essere utilizzati come fertilizzanti naturali a basso costo''. In particolare, ''nella prima fase del progetto -riferisce D'Acqui- si è provveduto alla selezione di cianobatteri indigeni, per far sì che fossero perfettamente inseriti e compatibili con l'ambiente. In un secondo momento sono stati 'nutriti' con sali minerali, per permettere loro di moltiplicarsi. A questo punto sono state eseguite prove di laboratorio per valutarne la crescita sul terreno e, infine, sono stati trasferiti in serra per fare in modo che producessero biomassa''. ''Per apportare benefici alle aree coltivate -precisa D'Acqui- la biomassa non va lasciata in superficie, bensì incorporata nel suolo a una profondità di qualche centimetro; in tal modo le piante, costituite in quelle zone soprattutto da mais, ne traggono beneficio, subendo un incremento produttivo di circa il 15-20%''. L'utilizzo dei cianobatteri non dà però solo questi vantaggi''.

''Gli zuccheri derivati dal loro metabolismo -conclude il ricercatore dell'Ise-Cnr- fanno sì che questi microrganismi agiscano da collante per gli aggregati del terreno, contrastandone l'eventuale instabilità e, quindi, riducendo il fenomeno dell'erosione''. Il progetto, che si concluderà tra circa un anno, è studiato per piccole comunità rurali, che verranno istruite al corretto utilizzo di questi preziosi organismi mediante un periodo di formazione e attraverso la distribuzione di un facile manuale.

 
 
 

Data: 7 marzo 05

Fonte: Info: www.cnr.it  - Adnkronos

 
 
 

 

 

 
 

 
 

L'editore non assume alcuna responsabilità nel caso di eventuali errori contenuti nell’articolo o di errori in cui fosse incorso nella loro riproduzione sul sito.

 Vietata la riproduzione senza autorizzazione della stessa. 

Tutto il materiale di questo sito è © di Margherita Campaniolo salvo diversa indicazione