Il CNES pubblica il suo archivio UFO

 
     
 

Il francese Centre National d'Études Spatiales “vuota il sacco” di trent’anni di avvistamenti

 
     
 

di Margherita Campaniolo

 
 

Il centro nazionale di studi spaziali della Francia, attraverso una dichiarazione di un suo funzionario, Jacques Arnould, lanciata dall’agenzia Reuters il 29 dicembre 2006, dichiara di voler mettere online il proprio archivio di testimonianze d’avvistamenti raccolti, a scopo di studio, in ben trent’anni .

Si tratterrebbe di circa 1600 vicende rilasciate alle autorità da testimoni, spesso piloti di linea, e che hanno prodotto la compilazione di oltre 6000 rapporti d’avvistamento. Nel renderli noti saranno omesse le generalità  dei protagonisti a salvaguardia e protezione della loro privacy.

Riteniamo la notizia estremamente importante anche e soprattutto perché crediamo che ciò possa contribuire ad “educare” l’opinione pubblica ad una visione meno stereotipata e forviata, da science fantasy, riguardo i fenomeni aerei non convenzionali e una maggiore credibilità nei confronti dei testimoni ufo.

Il CNES annuncia che l’archivio dati sarà disponibile tra i mesi di gennaio e febbraio.

Una scelta, questa francese, giusta e coraggiosa e che incarna lo spirito di un’agenzia dalla filosofia scientifica ma liberale. Per comprenderlo basta un po’ andare a fondo delle seppur poche righe dell’agenzia giornalistica che ha battuto la notizia e a guardare bene a chi, il CNES, ha dato il compito dell’annuncio.

Jacques Arnould è certamente un funzionario dell’Ente Spaziale Francese ma è anche una figura emblematica. Ingegnere, scienziato, scrittore, dottore in storia delle scienze ma anche teologo e… frate domenicano. Al CNES si occupa principalmente dei rapporti fra la scienza, le culture e le religioni, con un interesse particolare per due aspetti: la vita e l’evoluzione nello spazio e la relativa sua conquista. Scrittore di molti libri come La Seconde Chance d'Icare. Pour une éthique de l'Espace o La Dispute sur le vivant.

Tante, davvero tante le cose che l’uomo ancora non comprende, che saranno svelate con il progresso scientifico spinto da quell’istinto magnifico che ci contraddistingue e che è la curiosità umana e tante quelle che magari non comprenderemo mai…

Intervistato dall’Avvenire nel 2000 Jacques Arnould concluse così il suo intervento: “"Se siamo stati scacciati dal Paradiso, è per essere invitati a un viaggio che è ben lungi dall'essere terminato".

 
     
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Data: 7 gennaio 2006

Autore: Margherita Campaniolo

 

 
 

   
 

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