Il giorno del Bigfoot

Nel Texas, terra propizia per incontri ravvicinati con la mitica creatura dei boschi, in tanti a parlare del Bigfoot

di Margherita Campaniolo

 

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Credenti, scettici e semplici curiosi, più di 200 persone, si sono riunite il 23 ottobre a Jefferson (Texas) presso la sala congressi della High School per parlare di una delle figure della cosiddetta criptozoologia ovvero la materia che studia figure animali che, oltre al mito e alla leggenda, qualcuno ritiene di avere “incontrato”.

La creatura a cui ci riferiamo viene chiamata Bigfoot (grande-piede) mentre l’evento è stato il 4° Annual Texas Bigfoot Conference

Craig Woolheater (Dallas), direttore e co-fondatore del centro di ricerca Bigfoot del Texas, non si offende se la gente mette in discussione l’esistenza della pelosa e possente creatura, lui è il primo ad affermare che è difficile crederci se non si è tra coloro che ne hanno fatta esperienza diretta e lui, a suo dire, è tra questi. Successe nel 1994 ad Alexandria ed è ciò di cui ha raccontato all’attento pubblico in sala.

Woolheater non è comunque il solo, in questa occasione, ad aver testimoniato in tal senso : Eric Jusino (Corsicana) ha iniziato a credere al Bigfoot a partire da un piovoso pomeriggio del dicembre 2002. Erano le 17.40 (impressionante precisione) ma più che la vista è stato l’udito a sconvolgere la vita di quest’uomo; in cerca di cervi  nella contea di Streetman ha detto di essere in procinto di sedersi vicino ad un'insenatura quando ha sentito "un grido tremendo, estremamente forte... un grido come mai ne avevo sentito” Allora ha avvertito qualcosa che si nascondeva dietro i tronchi degli alberi, un respiro profondo, come da creatura veramente grande, provenire dal luogo e, cominciando ad allontanarsi, la "cosa" ha continuato a seguirlo, fermandosi se lui si fermava, sempre celato tra gli alberi.

Per Jusino l’evento è rimasto un mistero per lungo tempo fino a quando, dopo averlo confessato ad amici, ha “scoperto” il sito www.texasbigfoot.com ; le informazioni tratte lo hanno convinto di avere di non aver sentito altro che un  Bigfoot. “La mia vita ha ricevuto una vera scossa perché mi sono trovato faccia a faccia (!) con qualcosa che non dovrebbe esistere. Esistono, io ci credo. Potete dire che è pazzesco, ma ci sono".

Come ogni convegno che si rispetti ha prodotto le sue “prove”, in questo caso che il Bigfoot “è vivo e sta bene”: parti di legno scortecciate, rami ritorti, descrizioni e racconti di testimoni, registrazioni di gridi e tabelle e statistiche d’avvistamento.

Esperti di Bigfoot si sono alternati per parlare come Sue Lindley che ha disquisito del comportamento del Bigfoot adulto e adolescente, descrivendone l'intelligenza, l’umore e le abitudini alimentari (pare che la birra lo attiri particolarmente)

Naturalmente non poteva mancare la visione del noto e controverso filmato della creatura di Patterson/Gimlin,  commentato dal researcher britannico Nick Redfern, così come la presentazione di decine d’impronte della creatura, impronte ritenute, in sede, talune false, altre attendibili.

All’uscita dal congresso gli scettici sono rimasti tali, i credenti anche, ed i curiosi? Hanno senza dubbio trascorso una singolare giornata. Che siano riusciti a farsi un’idea? E voi?

A noi la favola del Bigfoot piace, questo “Babbo Natale” della foresta presente in tante culture  con nomi differenti ci fa riflettere su quanto abbiamo bisogno di storie del genere.

La prossima volta che vi trovate a sostare in un bosco provate anche voi l’esperimento della birra; unica raccomandazione: è per il Bigfoot, mi raccomando, non facciamo che nell’attesa…..!

Margherita Campaniolo

 
28 ottobre 2004  

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