Foni. Il racconto dettagliato di due sciatori ha messo in allarme l’intera Sardegna

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Velivolo in fiamme? Giallo nei cieli

 

Due turisti avrebbero visto un aereo cadere a Bruncuspina

 

Un piccolo aereo, le luci che abbassano, un bagliore. E niente più. Due turisti lanciano l’Sos. E’ già buio nel Bruncuspina innevato. L’allarme rimbalza dirompente. Ma negli aeroporti sardi non risulta nessun tracciato radar, nessun piano di volo. Nessun aereo civile manca all’appello, neppure una persona. A notte fonda, il giallo s’infittisce. L’aeronautica militare rinuncia a sorvolare la zona dopo che tutti i controlli radar e satellitari dalle 18 in poi risultano negativi. All’alba di oggi un elicottero dei Carabinieri si leverà in volo da Olbia, un altro della Polizia partirà da Abbasanta, per cercare traccia di quello strano oggetto avvistato ieri sera da un turista tedesco e da un amico barbaricino. Erano le 19,10 quando un docente universitario tedesco, habituè del Gennargentu, fa ritorno con una persona da una passeggiata sul Bruncuspina. Raggiungono l’auto che avevano lasciato in località Ludurreo, dove la neve, alta fino ad un metro e mezzo, sbarra il passaggio a ogni mezzo. Il turista tedesco deve ripartire in Germania, ma si concede l’ultima gita sui monti bianchi della Barbagia.
Nella vettura i due sciatori si preparano al ritorno al ristorante su Ninnieri. Mentre si cambiano le scarpe scorgono le luci di un aereo piccolo. Pensano a un Cessa. Quelle luci, però, scendono di quota prima di sparire inghiottite da un bagliore. Non sentono rumori e neppure esplosioni. I loro occhi restano fissi sulla zona di Monte Novu e Arcu Correboi. Appena arrivano al ristorante compongono il 113. Alle 19,30 arriva la segnalazione che fa partire una grande mobilitazione in tutta la Sardegna. Il turista tedesco fa un racconto dettagliato: parla di un aereo leggero, delle luci che si abbassano e spariscono. Lo stesso avrebbe riferito l’amico. Entrambi vengono interrogati dai Carabinieri di Fonni: restano in caserma fino a tarda notte. Nel frattempo, i militari della Squadriglia dei carabinieri vanno verso il versante della montagna che si affaccia su Fonni dove i turisti hanno detto di aver notato il bagliore. Gli uomini della Forestale sono pronti a dare una mano alle ricerche. Ma restano fermi. L’esito negativo di tutti i controlli blocca la macchina dei soccorsi. Anche
l’Aeronautica Militare, che aveva programmato un volo perlustrativi, sospende l’intervento visto che non c’è nessun Sos via radio o satellitare e nessun velivolo manca all’appello. Affiorano i primi dubbi sull’incidente perché un aereo, seppure piccolo, nell’impatto col suolo, benché ricoperto di neve, avrebbe innescato un incendio per via del carburante contenuto a bordo. Il bagliore non vale a suffragare l’ipotesi dell’incidente. Ma se viene esclusa la caduta di un aereo, resta da capire cosa sia successo. C’è infatti una contemporaneità di eventi che complica la vicenda. Succede, infatti, che alle 19,20da una nave in navigazione 22 miglia al largo della costa nel Golfo di Orosei vengano avvistati quattro razzi di segnalazione. La comunicazione arriva alla Capitaneria di porto di Arbatax. Parte subito una motovedetta per verificare cosa sia accaduto. Si pensa subito ad una nave in difficoltà. Ma non c’è traccia. Non è l’unico episodio. Alla stessa ora, a Cardedu, una ragazza fa partire un’altra segnalazione. Ha l’impressione di vedere due razzi verso il mare. Non capisce, si preoccupa e chiama subito i Carabinieri. Scattano le ricerche, infruttuose anche in questo caso. Spunta l’ipotesi che tanti avvistamenti siano legati agli effetti di qualche esercitazione militare. E ieri pomeriggio l’esercitazione a mare, al largo di Capo San Lorenzo c’era, andata avanti sino alle 19,30. Venivano lanciati radiobersagli: a un occhio profano possono sembrare aerei, hanno le luci intermittenti se non intercettati da un missile possono spegnersi con un bagliore. Ma, in modo informale, le autorità militari escludono che qualche razzo sia finito fuori controllo e abbia seguito traiettorie diverse da quelle consuete. Oltre tutto la distanza della costa
ogliastrina dal Bruncuspina  renderebbe improbabile una simile ipotesi. Il mistero perciò resta. Forse oggi si capirà qualcosa di più

 

 

Data: 03-03-05

Autore: Marilena Orunesu

Fonte: L’Unione Sarda  - pagina 34 - Provincia di Nuoro

Collaborazione: Gildo Personé - CISU

 

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