PRIMO VERTICE EUROPEO, TRA "TESTIMONIANZE", SCETTICISMO E BANCARELLE DOVE SI VENDE DI TUTTO

«Ufo» e marziani di scena alle porte di Parigi

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Gli Ufo sono atterrati a Chalons-en-Champagne, cittadina della Marna non lontana da Parigi, ed è la prima volta che si riuniscono in un vertice europeo: c'è di tutto, chi racconta di essere stato "rapito" dagli extraterrestri, chi porta le foto dei dischi volanti e chi studia il fenomeno con criteri scientifici. Sono in 200, al parco delle Esposizioni ad aver montato la propria documentazione sugli stand, a mostrarla su tappeti srotolati in terra o a diffonderla con semplici volantini. La patente di "ufficialità" al vertice Ufo la conferisce una delegazione di 27 scienziati di 12 Paesi diversi che lavorano seriamente sul fenomeno ormai antico degli «Oggetti Volanti Non Identificati» (Ufo). Soltanto sei di loro però hanno accettato di far pubblicare il loro nome. A Chalons si avvicendano sul palco e fra gli stand i classici visionari e gli ex piloti dell'aviazione che affermano di aver incrociato Ufo, anziane signore che raccontano il loro rapimento e collezionisti di foto di presunti extraterrestri.
Nelle bancarelle si vende di tutto, dai marziani (obbligatoriamente verdi) gonfiabili, ai dischi volanti.
L'ospite d'onore della manifestazione è un abitante dell'isola della Reunion che sarebbe «l'unico caso di rapimento da parte di extraterrestri al di fuori degli Stati Uniti», paese all'avanguardia nella caccia all'Ufo. Meno chiaro il caso di una cinquantenne, Sandra, che tenta da tempo, sotto ipnosi, di ricostruire le fasi di una sua presunta visita a bordo di una specie di missile arancione, nel lontano 1980. In ogni caso, afferma Auguste Meessen, scienziato belga da 20 anni in prima linea nello studio «serio» degli oggetti volanti non identificati, «la comunità scientifica deve riflettere sul fenomeno Ufo.
Spetta a lei, è un problema da risolvere come altri».
 

 
 
Collaborazione Gildo Persone'
Centro Italiano Studi Ufologici - CISU - Roma
 

Data: PARIGI 16/01/2005

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Fonte: La Provincia - Il Secolo XIX
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