IL VOLTO DEL POMPEIANO DI MURECINE

Lo ha ricostruito una equipe di scienziati dell'Università di Salerno sulla base dei rilievi effettuati sul cranio rinvenuto durante una campagna di scavi, tre anni fa, in località Murecine.

di Carlo Avvisati

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L'area, distante poche centinaia di metri dalle mura romane di Pompei, fu indagata in seguito al progetto di ampliamento e ristrutturazione dell'autostrada Napoli - Salerno e permise di recuperare un eccezionale ciclo pittorico in IV stile "maturo", oltre ad oggetti di assoluto valore archeologico tra cui, unico reperto al mondo, una porta a soffietto semovente su ruote di legno. La presentazione della ricostruzione facciale, ieri, a Napoli, nel corso di un convegno sulle tecnologie digitali.

 

 

 

Era un adulto di quasi trentacinque anni, quando assieme alla sua famiglia fu sorpreso dalla terribile eruzione che nel 79 d.C. sconvolse la fertile piana campana. E, nel tentativo di trovare scampo dai lapilli e dalla cenere bollente che il Vesuvio eruttava senza posa, cercò riparo tra le mura di quell'edificio, un albergo di proprietà dei fratelli Sulpicii, costruito sulla riva destra del fiume Sarno. Là, verso le otto del mattino di quel 25 agosto fu avvolto dalla nuvola infuocata (quasi 300 gradi centigradi), gonfia di cenere e gas velenosi. Morì in pochi istanti, assieme alla donna (forse la moglie) e ai tre ragazzi, quasi certamente i figli.

Le sue fattezze e le caratteristiche somatiche le hanno riprodotte gli specialisti dell'Università di Salerno attraverso un protocollo scientifico che prevede una serie di operazioni succesive: telecranio, rilievo delle misure del teschio e analisi delle banche d'immagini riferite ai volti dell'epoca. "In particolare - spiega Genny Tortora, Preside della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali i cui esperti, assieme a quelli dei Dipartimenti di Antropologia e di Maxillo facciale, e su programmi strutturati dai colleghi di Matematica e Informatica, hanno approntato il progetto - sono state indagate le sculture e le pitture che potevano aiutarci a lavorare correttamente.

Inoltre, si sono analizzati anche individui autoctoni moderni, considerato che in 2000 anni le particolarità somatiche dell'area sono rimaste immutate". Il volto dell'Uomo di Murecine è stato presentato ieri nel corso del convegno "Arte e Nuove tecnologie digitali" che ha inaugurato la nona edizione di Cortocircuito, il "Festival internazionale dell'audiovisivo breve e della creatività digitale" ospitato al Teatro Mediterraneo, nella Mostra d'Oltremare a Napoli. Il progetto si chiama "Virtual Archaeo", è finanziato dal Ministero della Sanità (progetto Sisdi) ed è realizzato in partenariato dall'Università degli Studi di Salerno e dalla Regione Basilicata con l'obiettivo di ricostruire l'intero sito di Murecine. Sul cranio dell'uomo è stata scoperta una ferita dovuta a punta di lancia.

Secondo i radiologi, però, questa non sarebbe stata la causa della morte perché era già guarita (s'era formato il callo osseo) quando sopravvenne l'eruzione. "Del volto - osserva ancora la scienziata - è poi stata riprodotta la capigliatura, riferendosi al taglio dei capelli in voga all'epoca, e quant'altro potesse essere interessante, tenendo sempre conto delle somiglianze somatiche". Identica operazione è stata fatta per la scelta delle stoffe e per il colore della tunica.

La realizzazione di Virtual Archaeo sarà attuata in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica di Pompei che fornirà materialie e reperti con l'obiettivo di favorire studi e percorsi scientifici in grado di produrre informazioni sulla Pompei di 20 secoli fa.

 

 
   

Data: gennaio 2004

Autore: Carlo Avvisati

Fonte: Culturalweb.it

 

 

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