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L’antico fenomeno dei 'Fairy circles' della Namibia

Di Margherita Campaniolo

Tra i fenomeni legati alla terra e alla figura del cerchio, a mio avviso, uno dei più affascinanti è quello dei 'Fairy circles', particolari zone circolari prive di vegetazione che caratterizzano il paesaggio della Namibia, stato dell'Africa fra i più "sconosciuti" al grande pubblico ma dalla natura ricca, dal mutevole ed incantevole paesaggio,  fatto di grandi silenzi e di cieli di una bellezza mozzafiato.  

 

Si tratta di un fenomeno così antico (le tribù locali lo “conoscono” da sempre) e così singolare che non esiste tour turistico africano che attraversi la regione del Marienfluss, nel Kaokoland della Namibia, che non includa una tappa alla visita di queste particolari formazioni circolari.

 

In seguito alla divulgazione dei risultati di uno studio su tale fenomenologia,  molte testate internazionali1, nella settimana appena trascorsa, si sono occupate dei cerchi africani e a noi, nei giorni ormai prossimi alla ripresa a pieno ritmo della tradizionale “stagione” dei crop circles, piace “abbinare” idealmente i due fenomeni che, pur essendo così differenti, ci suggeriscono delle riflessioni sociologiche da non sottovalutare.

 

Non sarebbe coretto pensare al fenomeno namibiano come uno di quei “misteri” dei quali, solo di recente, la scienza si è occupata. Ad una attenta valutazione delle cose ci si rende conto come dei 'Fairy circles' la scienza si occupa da più di 30 anni. Siamo a conoscenza di studi pubblicati dal 1974 al 2000. I più rappresentativi quelli di:

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Tinley KL (1974) Synopsis of outstanding problems in Etosha-Damarana-Kaokoveld region of S.W.A. unpl. paper, University of Pretoria.

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Theron GK (1979) Die verskynsel van kaal kolle in Kaokoland, Suidwes-Afrika. Journal of the South African Biological Society 20: 43–53.

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Viljoen PJ (1980) Veldtipes, Verspreiding van die groter Soogediere, en enkele Aspekte van die Ekologie van Kaokoland. Pretoria (unpubl. M.Sc.thesis).

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Eicker A, Theron GK, Grobbelaar N (1982) `n Mikrobiologiese studie van “kaal kolle” in die Giribesvlakte van Kaokoland, S.W.A.-Namibia. South African Journal of Botany.1: 69–74.

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Moll E (1994) Fairy rings in Kaokoland. In: Seynai JH & Chikuni AC (eds) Proceedings of the 13th Plenary Meeting AETFAT, Zomba, Malawi, pp 1203–1210.

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Becker T,  Getzin S (2000) The fairy circles of Kaokoland (North-West Namibia) – origin, distribution, and characteristics. Basic and Applied Ecology 1, 149–159

Ultimo, in ordine di tempo, lo studio del ricercatore  Gretel van Rooyen, un botanico della università di Pretoria. Il professor van Rooyen, in esclusiva dalle pagine di  New Scientist3 , ha dichiarato come le opportune prove di laboratorio da lui effettuate suggeriscano come il fenomeno dei 'Fairy circles'  possa essere legato a qualcosa di tossico che non permette alla vegetazione di crescere all’interno dei cerchi e rigettando, alla luce dei nuovi test, alcune vecchie ipotesi. Nulla di più, allo stato attuale, è in grado di aggiungere, se non che questi cerchi restano un campo d’indagine aperto, terreno di sfida per la scienza che, ad esempio, dovrà spiegare i come ed i perché insiti alla presenza di una qualche tossicità in quei luoghi.

 

Se quindi appare controverso e non ancora possibile definire cosa sono i fairy circles, possiamo tentare d’analizzare cosa per certo, alla luce degli studi e delle ricerche sopra citati, si conosce di questi cerchi.

Nel Kaokoland, la zona di distribuzione dei fairy circles si limita alle regioni dominate da depositi sabbiosi interessati da precipitazioni annue tra i 50 ed i 100 millimetri. 

L'interpretazione delle fotografie aeree indica che i fairy circles si estendono principalmente nella parte occidentale del Kaokoland.  La zona di distribuzione totale corrisponde a circa 3500 km2.

Una caratteristica tipica dei fairy circles è il bordo che delimita i cerchi e che è costituito da tussocks, erbe alte e fitte.  In generale, questi tussocks appartengono alla stessa specie d'erba che forma la vegetazione circostante anche se il loro aspetto appare essere più rigoglioso. 

Il diametro medio dei cerchi è compreso fra i 5 e gli 8 metri e, il loro interno, è privo di qualsiasi vegetazione.

Tinley (1974) considerò i cerchi come la risultante di resti fossili dell’attività delle termiti, fossili risalenti al periodo in cui le precipitazioni erano più abbondanti rispetto ad oggi. 

Un’altra spiegazione per i cerchi fu l'interazione allelopatica  fra l’euphorbia damarana e la vegetazione erbacea contemporanea (Theron 1979). 

Secondo l'ipotesi di Moll (1994), sono le termiti gli agenti più probabili delle formazioni dei fairy circles in base al comportamento specifico dell’Hodotermes mossambicus. Anche Becker e Getzin (2000) giungono all’ipotesi termiti.

Oltre a queste vi sono altre spiegazioni e diverse credenze intorno ai cerchi della Namibia: variazioni delle onde elettromagnetiche, minerali presenti nella terra, radiazioni, ragioni di origine meteorica, manifestazioni ufologiche, spiriti ballanti ed, infine, la spiegazione ufficiale (e tradizionale) del popolo Himba (l’etnia che abita la regione dei cerchi) e che sostiene come i cerchi sono lì da sempre ad opera di una loro divinità.

Quale che sia la verità è affascinante notare come popoli differenti e con differenti culture (la popolazione endemica ed il “popolo” dei turisti) guardino comunque al cielo di fronte ai misteri più complessi della natura; mi piace, a tal proposito, terminare questa “chiacchierata” sui 'Fairy circles' citando quanto è riportato in un diario di viaggio scritto da un’europea recatasi in Namibia: “Durante l’escursione della mattina, la nostra guida Sylvie ci ha mostrato la caratteristica del posto, veramente singolare. . L'erba bionda sulle dune è modellata in cerchi… mi ha ricordato i nostri crop circles.  Qui il fenomeno è denominato Fairy circles e abbondano numerose spiegazioni: alcune tribù locali dicono che sono lì a causa dei combattimenti degli oryx,  gli scienziati in visita parlano di effetti sotterranei delle termiti o dell'avvelenamento dovuto ad un piccolo fiore simile l’Eidelweiss.  "E cosa si dice circa l’attività extraterrestre?" chiedo ancora…..

La notte scorsa ho alzato la testa alle stelle….

 

1- http://cooltech.iafrica.com/science/313245.htm

http://www.news24.com/News24/Technology/News/0,,2-13-1443_1506184,00.html

http://news.bbc.co.uk/2/hi/africa/3587431.stm

http://theaustralian.news.com.au/common/story_page/0,5744,9150717%255E29677,00.html

2-  http://www.urbanfischer.de/journals/baecol/content/issue2_00/4010021a.pdf

3 - http://www.newscientist.com/news/news.jsp?id=ns99994833

4 - Allelopatia= Alcuni vegetali liberano sostanze  ad azione allelopatica, capaci cioè di incidere sui processi fisiometabolici implicati nell’accrescimento e nello sviluppo delle piante concorrenti e limitrofe con particolare riguardo ai meccanismi che regolano l’assunzione degli elementi nutritivi dal suolo decretandone la morte.

5 - Oryx= Sabre Antelope - Antilope della Namibia

Un ringraziamento particolare e personale a Massimo Giorgio per avermi consentito l'utilizzo di alcune delle sue splendide immagini relative alla Namibia. Altre foto, veri reportage di viaggio, possono essere visionate al link http://www.worldisround.com/articles/22108/

 

Margherita Campaniolo Web Master di

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