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Primo crop circle negli USA

 
 

 

Un pipistrello alla menta

 
     
 

Emulo di Batman? O un pipistrello dai gusti particolari? E’ grande oltre 6000 m² il primo crop cirle

americano e riproduce il simbolo della Bacardi Company in un campo di menta del New Jersey

 
     
 

Di Margherita Campaniolo

 
     
 

Il 16 maggio 2005, il più grande campo coltivato a menta, la Dalponte Farm's a Richland, nel New Jersey, ha sicuramente cambiato volto: oltre 6.070,3 m² del suo spazio si è “risvegliato” con impresso l’immagine di un pipistrello, un crop circle che riproduce alla perfezione il simbolo della Bacardi Company.

La menta è il componente principale del Mojito, una bevanda molto apprezzata in tutta la regione e, tradizionalmente, è alla base di festeggiamenti che si svolgono proprio in questo periodo, per il  'Mojito Month' festivities happening.

L'origine di questo drink è dovuta ad una evoluzione del "Draque", bevanda creata dal corsaro  Francis Drake, pirata che razziò le terre bagnate dal Mar dei Caraibi. Fino al 1800 era composto principalmente da acquavite, sostituito in seguito dal rum, iniziando così la storia del Mojito a cui non deve mancare un rametto di fresca "Mentha sativa", sia nel bicchiere che da masticare alla fine.

Il proprietario dell'azienda agricola, Peter Dalponte, ha dichiarato tutto il suo stupore nell’aver 
trovato, il 16 mattina, quel “segno” sulla sua proprietà, stupore che ci sembra quanto mai fuori 
luogo e totalmente poco credibile; queste le sue parole, intervistato per la PR Newswire:
"Gli alieni devono desiderare un Mojito, è là che la maggior parte della mia menta va a finire, in 
milioni di Mojitos fatti con il Bacardi Rum, fresco limes, zucchero e soda, specialmente durante il 
Mojito Month May."

La vista dall’alto del crop circle è spettacolare, gli “alieni” di cui parla Peter Dalponte, il maggiore produttore di menta del New Jersey, hanno “inciso” tanta materia prima quanta ne occorrerebbe per realizzare 1.416.666 Mojitos per un importo di 10 milioni di dollari.

Candidamente Il coltivatore aggiunge: “Gli alieni devono averlo creato così per essere visto dallo spazio”. Si, siamo d’accordo, direi che il minimo da fare, in caso di “incontro ravvicinato”, sarebbe quello di brindare ma a quanto ammonterebbe il “ritorno” pubblicitario per la bevanda prescelta dagli spaziali? Volete vedere che questi alieni non hanno nulla da imparare, in fatto di capitalismo ed affari, da noi terrestri?

 
 
 

Data: 21 maggio 2005

Autore: Margherita Campaniolo

Fonte:Space Freedom

Ringraziamenti: si ringrazia l'amico Mirko per la collaborazione

 
     

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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