Il 24 agosto 2006, l’Unione Astronomica Internazionale (IAU) ha stabilito che un pianeta possa definirsi tale nel momento in cui soddisfi i seguenti quattro requisiti:

1 deve orbitare intorno a una stella (o intorno a ciò che ne resta, se si tratta di una stella già esplosa);
2 deve avere una massa sufficiente a far sì che l’autogravità gli conferisca una forma sferica;
3 deve avere massa insufficiente ad innescare le reazioni di fusione nucleare all’interno del suo nucleo, in altre parole non deve essere una stella;
4 deve avere “fatto pulizia” lungo la sua orbita e nelle immediate vicinanze di essa;

Con quest’ultima condizione si intende che il pianeta deve, nel corso della sua evoluzione, aver accumulato su di sé il materiale che si trovava nei dintorni della sua orbita.

Nel momento in cui cessa di essere valida una sola di queste quattro condizioni, non si può parlare di pianeta.

In particolare, se sono soddisfatte le prime tre, ma non la quarta, si rientra nella categoria dei pianeti nani.

Prima che fosse presa questa decisione, non esisteva una definizione di pianeta scientificamente definita. A partire dal 26 agosto 2006 quindi, i pianeti del sistema solare sono scesi da nove a otto (Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno).

Pianeti nani