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Leggere il cielo  

 
     

 

E’ vero, la maggior parte di noi vive in ambienti non proprio ideali all’osservazione del cielo come lo sono le grandi città che, tra inquinamento e luci (anche questa una forma d’inquinamento avversa dagli astrofili) non favoriscono la visione del firmamento.
Eppure, sembrerà un paradosso, ma per chi si accosta le prime volte a questo tipo di attività, un cielo non totalmente privo di disturbi non è una limitazione, anzi! Di fronte alla visione di miriadi di stelle (spettacolo che toglie il fiato), disorientarsi è inevitabile, perciò un cielo in cui siano visibili solo le stelle più luminose, inizialmente è l’ideale.
Se posso dare un consiglio agli amanti del cielo, cercate di resistere dalla tentazione di voler subito riconoscere le stelle e le costellazioni, concedetevi invece qualche serata tutta da vivere tra voi e il cielo, senza carte, bussole o binocoli; osservate gli astri liberamente, provate a creare vostre connessioni e linee immaginarie, se volete, date dei "vostri" nomi alle stelle che vi attraggono maggiormente e solo dopo passate ad una analisi più attenta e riferita alle carte celesti.
Così facendo avrete già creato la giusta sintonia col cielo; oltre ad aver vissuto un’esperienza suggestiva e che libera la fantasia, difficilmente dimenticherete la posizione delle "vostre" stelle preferite e, sarà un ulteriore "gioco", la ricerca dei riferimenti e delle denominazioni reali di questi astri.


Il cielo può essere osservato ad occhio nudo, meglio se disponete di un binocolo, è buona regola abituare preventivamente gli occhi al buio ed, in ogni caso, tenete sempre presente che il cielo muta costantemente durante la notte e col passare dei giorni:

La Luna si leva ogni giorno con un ritardo di 40 minuti rispetto al giorno precedente, varia nelle fasi e cambia la sua posizione rispetto alle stelle;

Le stelle si levano ogni notte con circa 4 minuti di anticipo, minuti che, pur sembrando poca cosa, col passare dei giorni assumono rilevanza; pensate poi che, nella stessa notte, stelle che allo spuntare si trovavano sopra l’orizzonte est, in due ore possono passare quasi allo zenit, mentre altre, che erano sull’orizzonte ovest, tramontare del tutto.

 

 

 

 

  Osservare il cielo - La Luna
 

Ecco allora quell'involucro, il cielo, che separa la Terra dal resto dello spazio esterno, che in sostanza può essere paragonato ad una finestra sull'universo dalla quale possiamo vedere ed ascoltare (radioastronomia) tutti i fenomeni e corpi celesti visibili. Non avendo però nessun riscontro nella realtà, esso è solo una mera astrazione fisica, frutto dell'atmosfera terrestre, che diffondendo la luce solare gli conferisce di giorno il classico colore azzurro.

Il corpo celeste più semplice da osservare è la Luna, la sua vicinanza permette, con un semplice binocolo, ma anche ad occhio nudo, di fare delle belle osservazioni non prive di fascino.
Poi, le stelle…

 
     
     
 

Stelle

 

Osservando il cielo, le stelle appaiono come migliaia di puntini luminosi, diversi per intensità, colore e dimensione, che si trovano stampati su di un'unica superficie a disegnare le più svariate forme. Sin dai tempi antichi allora, nonostante esse occupino queste zone contigue del cielo solo per effetto prospettico, essendo distanti fra loro a volte per migliaia di anni luce, è stato possibile raggruppare le più luminose in modo da formare quelle figure a cui si è dato il nome di costellazioni.

 

L’ampia distesa stellata ad un esame poco più approfondito e prolungato nel tempo, rivela le dirette conseguenze dei moti di rotazione e di rivoluzione del nostro pianeta, ovvero quelle lente e periodiche variazioni nel corso del breve (notte) e lungo periodo (anno), che ci permettono, nell'arco di un'intera orbita attorno al Sole, di inquadrare ed osservare l'intero scenario celeste.

Tutte le stelle allora, apparentemente ferme ed immutabili tanto da meritarsi l'appellativo di fisse, verranno trascinate in direzione da Est verso Ovest da una rotazione (moto apparente del cielo), contraria a quella della Terra ed imperniata attorno all'asse celeste, che farà descrivere ad esse delle traiettorie circolari che risulteranno essere parallele fra loro e concentriche ai poli celesti (le intersezioni dell'asse con la sfera).

 

La sfera celeste è però osservabile da un qualsiasi punto della superficie terrestre solo per metà. Fanno eccezione le cosiddette stelle circumpolari che, descrivendo dei cerchi completi attorno ai poli, non sorgono e non tramontano mai, rimanendo sempre al di sopra dell'orizzonte Conseguentemente si verificherà anche che:

 

ai poli - le stelle visibili non sorgeranno e non tramonteranno mai descrivendo delle traiettorie parallele all'orizzonte;

all'equatore - tutte le stelle appariranno sorgere e tramontare descrivendo delle traiettorie perpendicolari all'orizzonte;

alle latitudini intermedie - solo alcune stelle sorgeranno e tramonteranno descrivendo delle traiettorie inclinate rispetto all'orizzonte.

Al contrario delle stelle, praticamente incastonate sullo sfondo celeste, i pianeti variano continuamente la loro posizione muovendosi da Ovest verso Est (moto diretto), per fermarsi (stazione), invertire la direzione (moto retrogrado) e tornare poi a seguire il senso normale. Queste loro particolari traiettorie, fatte di curve ed anelli, li rendono quindi spesso protagonisti di interessanti fenomeni (le congiunzioni) e di una vera e propria danza celeste dove il palcoscenico è rappresentato dallo zodiaco, quella fascia concentrica all'eclittica (la proiezione del piano orbitale della Terra) entro cui si muovono anche il Sole e la Luna.

 

 
     
 

Altri Corpi

 

Approfondendo ancora di più l'osservazione appariranno tuttavia anche altri corpi, comete, asteroidi, anche se essendo lo spazio talmente esteso, tutto quello che noi riusciremo a distinguere, sia ad occhio nudo, che con l'ausilio degli strumenti ottici, sarà sempre solo una minima parte della sua immensità. Basta pensare che la stella più vicina, Proxima Centauri, distante 4 anni luce, appare come un minuscolo puntino, per non parlare di nebulose, ammassi stellari e galassie che occupando spazi sempre più remoti divengono praticamente invisibili ad occhio nudo.

 

 
     
     
 

I Pianeti

 

Nel cielo osserviamo anche i pianeti: i primi cinque pianeti a partire dal Sole (Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno) sono visibili ad occhio nudo, mentre per gli altri tre è necessario ricorrere all'uso di binocoli e telescopi data la grande distanza che li separa da noi. La visibilità di tutti quanti è comunque legata alle posizioni reciproche con la Terra, presentando un momento favorevole quando essi si trovano all'opposizione, ossia dalla parte opposta al Sole con la Terra in mezzo. Ciò non riguarda i pianeti inferiori, non potendo questi essere mai all'opposto del Sole, al di là dell'orbita terrestre.

 

 
     
 

I Satelliti di Giove


Altri corpi celesti osservabili con un normale binocolo 7x50 sono i satelliti (o lune) di

Giove.
Sono i cosiddetti Pianetini o Astri Medicei, osservati per la prima volta da Galileo Galilei nel 1610, annunciati nel suo libro Nuncius Sidereus, e cosè denominati in onore ai signori di Firenze.
Si presentano come puntini molto luminosi nelle immediate vicinanze del pianeta e allineati tra di loro.
Chi usa un telescopio astronomico, poichè come noto esso fornisce un'immagine capovolta e rovesciata, vedrà le posizioni dei pianetini con i lati destro e sinistro invertiti.

I nomi dei pianetini sono i seguenti:
IO
EUROPA
GANIMEDE

CALLISTO

 

 
 

 

 

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